Piano del Decoro e del Colore - Comune di Cesate (MI) - Incarico pubblico
Comune di Cesate
2001
Committente: Comune di Cesate (MI)
Stralcio iniziale dell'elaborato
PIANO DEL DECORO
INDICE GENERALE
Premessa………………………………………………………………………………………………pag. 1 Cenni storici del centro di Cesate………………………………………………………………………….1
NORME DI ATTUAZIONE………………………………………………………………………………….3 Definizione dell’area d’intervento…………………………………………………………………………..3 Obiettivi del piano……………………………………………………………………………………………3 CAPO I Aspetti generali…………………………………………………………………………………….3 CAPO II Prescrizioni Operative Generali………………………………………………………………….4 CAPO III Classificazione tipologica degli edifici…………………………………………………………..8 CAPO IV Abaco elementi architettonici…………………………………………………………………..10 CAPO V Interventi secondo le tipologie edilizie…………………………………………………………12 CAPO VI Aree esterne al Centro Storico di interesse storico testimoniale…………..................18 CAPO VII Piano del Colore ………………….........……….........…………………………..................18 CAPO VIII Materiali, trattamenti, superfici e tecniche di intervento ......……...............………...22 CAPO IX Sistemazione aree di pertinenza …………………………...…...……………………...25 CAPO X Opere minori di arredo urbano ……………………………………...…...…………..........26 CAPO XI Sanzioni …………………………………………………….....……….....……...……...............29
ALLEGATO A
ALLEGATO B
ALLEGATO C
INDICE ANALITICO
Premessa……………………………………………………………………………………………...pag. 1 Cenni storici del centro di Cesate…………………………………………………………………………..1
NORME DI ATTUAZIONE………………………………………………………………………………….3 Definizione dell’area d’intervento…………………………………………………………………………..3 Obiettivi del piano……………………………………………………………………………………………3
CAPO I Aspetti generali…………………………………………………………………………………...3 Art. 1 – Contenuti generali…………………………………………………………………………………..3 Art. 2 - Documentazione del Piano………………………………………………………………………..4
CAPO II Prescrizioni Operative Generali……………………………………………………………….4 Art. 3 – Manutenzione ordinaria…………………………………………………………………………….4 Art. 4 – Integrazione documentazione per interventi di bioedilizia……………………………………...4 Art. 5 – Integrazione documentazione……………………………………………………………………..4 Art. 6 – Campionatura colori………………………………………………………………………………..4 Art. 7 - Unitarietà d’aspetto…………………………………………………………………………………5 Art. 8 – Eliminazione delle superfetazioni…………………………………………………………………5 Art. 9 – Aperture (finestre – porte – vetrine)………………………………………………………………5 Art.10 – Reti impiantistiche………………………………………………………………………………….5 Art.11 – Sottotetti e modifiche alle coperture……………………………………………………………..6 Art.12 – Grate, parapetti, recinzioni e cancelli…………………………………………………………….6 Art.13 – Disabili………………………………………………………………………………………………6 Art.14 – Repertorio di Imprese……………………………………………………………………………...6 Art.15 – Categorie di intervento…………………………………………………………………………….7 Art.16 – Demolizioni e costruzioni………………………………………………………………………….7 Art.17 – Nuove costruzioni………………………………………………………………………………….7
CAPO III Classificazione tipologica degli edifici……………………………………………………..8 Art.18 – Edifici sottoposti a tutela……………………………………………………………………….…8 Art.19 – Descrizione e definizione delle tipologie………………………………………………………..8
CAPO IV Abaco elementi architettonici………………………………………………………………10 Art.20 – Elementi architettonici e decorativi…………………………………………………………….10
CAPO V Interventi secondo le tipologie edilizie…………………………………………………….12 Art.21 – Interventi edifici di tipo “A”……………………………………………………………………….13 Art.22 – Interventi edifici di tipo “B”……………………………………………………………………….14 Art.23 – Interventi edifici di tipo “C”……………………………………………………………………….14 Art.24 – Interventi edifici di tipo “D”……………………………………………………………………….16 Art.25 – Interventi edifici di tipo “E”……………………………………………………………………….16
CAPO VI Aree esterne al Centro Storico di interesse storico testimoniali……………………..18 Art.26 – Area del POSS……………………………………………………………………………………18 Art.27 – Edifici storici siti nel territorio rurale (al di fuori del Centro Storico)…………………18
CAPO VII Piano del Colore………………………………………………………………………………18 Art.28 – Interventi cromatici e decorativi…………………………………………………………………19 Art.29 – Immobili adiacenti………………………………………………………………………………...19 Art.30 – Rimozioni elementi incongrui……………………………………………………………………19 Art.31 – Numeri civici, targhe e affini……………………………………………………………………..20 Art.32 – Insegne dipinte……………………………………………………………………………………20 Art.33 – Scritte e vandalismi simili………………………………………………………………………..20 Art.34 – Manutenzione obbligatoria………………………………………………………………………20 Art.35 – Tabelle colori……………………………………………………………………………………...20
CAPO VIII Materiali, trattamenti,superfici e tecniche di intervento………………………………22 Art.36 – Bioedillizia…………………………………………………………………………………………22 Art.37 – Intonaci…………………………………………………………………………………………….23 Art.38 – Mattoni, pietre e paramenti a vista……………………………………………………………..23 Art.39 – Tinteggiatura……………………………………………………………………………………...23 Art.40 – Solai, gronde e strutture in legno a vista………………………………………………………24 Art.41 – Serramenti..........................................................................................................................24 Art.42 – Tende esterne....................................................................................................................24 Art.43 – Inferriate e recinzioni……………………………………………………………………………..24 Art.44 – Elementi accessori……………………………………………………………………………….24
CAPO IX Sistemazione aree di pertinenza……………………………………………………………25 Art.45 – Pavimentazioni esterne………………………………………………………………………….25 Art.46 - Verde nelle corti…………………………………………………………………………………...25 Art.47 – Giardini di pertinenza…………………………………………………………………………….25 Art.48 Parcheggi e rimesse………………………………………………………………………………..26
CAPO X Opere minori di arredo urbano………………………………………………………………26 Art.49 – Insegne…………………………………………………………………………………………….26 Art.50 – Tende esterne ai negozi…………………………………………………………………………28 Art.51 – Norme per vetrinette esterne, bacheche e targhe…………………………………………….28 Art.52 – Norme per l’istallazione di manufatti temporanei e/o stagionali……………………………..29 Art.53 – Impianti segnaletici e pubblicitari……………………………………………………………….29
CAPO XI Sanzioni…………………………………………………………………………………………29 Art.54 – Sospensioni e difformità…………………………………………………………………………29
PIANO DEL DECORO- COMUNE DI CESATE
PREMESSA
E’ di importanza rilevante la scelta dell’Amministrazione Comunale di riqualificare il Centro Storico non solo per la valenza formale che l’edificato esprime ma anche per la testimonianza tangibile della vita passata che l’impostazione urbanistica ci tramanda riconducendoci alle nostre radici culturali. L'assenza di una cultura architettonica consapevole del valore intrinseco delle preesistenze dell'edificato storico, seppur di tipo rurale e industriale, ha inevitabilmente causato la crescita di superfetazioni di ogni genere, l'uso indiscriminato di tipologie edilizie e costruttive, di materiali e di colori disparati, che hanno quasi sempre snaturato la tipica semplicità dell'architettura della società agricola di un tempo. La trascuratezza in cui versano la maggior parte degli edifici storici del centro, gli interventi di completamento susseguitisi negli anni fino ad oggi senza una precisa politica architettonica di salvaguardia dei valori estetici e culturali ad essi legati, la manutenzione, spesso non rispettosa delle pratiche costruttive storiche, l’adeguamento tecnologico posticcio, hanno nel tempo causato un progressivo disordine visivo ed un cospicuo degrado della qualità ambientale del paese. S’impone, pertanto la formulazione di un Piano del Decoro che regoli tutti gli interventi di “riqualificazione”, recupero e di edificazione di completamento del Centro Storico col preciso intento di ridefinire l'ambiente urbano, di conservare le caratteristiche locali e di tramandare nel futuro le qualità del costruito storico.
CENNI STORICI
Tra Garbagnate e Solaro si trova il centro storico di Cesate, a 18 chilometri da Milano.
Il centro si estende per 5,69 kmq. ed è caratterizzato da un'unica strada principale, via Carlo Romanò. Questa attraversa interamente il centro e su di essa si affacciano molte delle corti storiche cesatesi.
Nei secoli scorsi le attività lavorative erano esclusivamente di tipo rurale e i tipici insediamenti abitativi erano le cascine.
Molti castelli rurali del 1400 furono trasformati in seguito in ville padronali con funzione di centri agricoli, da qui la denominazione di cascinale fortificato; queste costruzioni si caratterizzavano per l’esistenza di un cortile interno circondato dalle abitazioni con una o due ali destinate a fienile o ricovero attrezzi.
La tipologia di alcune corti di Cesate è una semplificazione di questo cascinale fortificato che si può considerare il più antico insediamento rurale della pianura lombarda. La sua struttura particolare permetteva la protezione del raccolto da bande di ladri che aspettavano le occasioni più propizie per saccheggiare i cascinali.
Questo tipo di cascinale presentava una pianta quadrata chiusa che, oltre ad offrire protezione, permetteva anche una gestione unitaria di varie funzioni quali l'approvvigionamento dell'acqua per mezzo del pozzo, la produzione del pane con il forno interno ed il lavatoio.
Fino ad alcuni decenni fa i contadini che abitavano nella cascina obbedivano ad una sola persona che aveva autorità su i componenti della famiglia e dirigeva il lavoro dei campi.
La vita dei cesatesi fino ai primi del ‘900 fu caratterizzata da duro lavoro e povertà, ma in seguito con il passaggio della rete ferroviaria e l'industrializzazione di due cittadine limitrofe, Como e Busto Arsizio, la qualità della vita iniziò a migliorare.
Alcuni contadini poterono acquistare le terre di cui sino ad allora erano soltanto fittavoli ed altri poterono trovare impiego in una grande fabbrica, il cotonificio dei Conti Poss, che aprì i battenti nel 1908.
L’attività dello stabilimento era la filatura del cotone che, a quei tempi, ebbe un notevole sviluppo e diede occupazione a circa un migliaio di persone.
L'avvio di questa produzione decretò l'inizio del decadimento dell’occupazione agricola e l’evolversi del periodo industriale.
Le maestranze impiegate erano in prevalenza donne che in precedenza si dedicavano alla cura dei bachi da seta e alla raccolta delle foglie di gelso.
Questa fabbrica si affacciava sulla via Carlo Romanò ed era composta da diversi corpi ciascuno dedicato alle varie fasi di lavorazione.
Nel 1960 il cotonificio chiuse per fallimento, l'attività non fu mai rilevata da successori e le strutture rimasero abbandonate.
NORME DI ATTUAZIONE
DEFINIZIONE DELL'AREA D’INTERVENTO Il Centro Storico è la porzione di territorio sul quale ha avuto inizio l’edificazione del paese e che ancora conserva i caratteri architettonici ed urbanistici che l’hanno costituito. Il Piano considera anche nuclei storici sparsi sul territorio, intesi come frazioni di antica formazione che hanno mantenuto la riconoscibilità della loro struttura insediativa e della stratificazione dei processi della loro formazione.
OBIETTIVI DEL PIANO Il presente piano vuole garantire con le sue norme la salvaguardia delle caratteristiche ambientali ancora integre del Centro Storico ed il ripristino di situazioni compromesse. Le norme sono riferite in particolare a:
• Recupero della memoria storica del paese, conservazione e valorizzazione delle presenze del passato per salvaguardarne l’unicità, riportando alla luce elementi tipologici e caratteri architettonici originali attraverso ricerca e conoscenza di tecniche costruttive, materiali, colori, elementi decorativi tipici.
• Recupero della dignità della cultura agricola di un tempo e quindi dell’ identità culturale stessa, volutamente dimenticata e ridefinizione di una nuova dignità attraverso la riqualificazione dell'ambiente urbano del centro storico; conseguente miglioramento del livello qualitativo architettonico ed urbanistico con influenza positiva sul benessere sociale.
• Salvaguardia di ambiti di particolare pregio e di interesse storico testimoniale anche esterni al centro storico.
• Definizione di linee guida d’intervento di rispetto e di restauro, manutenzione, adeguamento tecnologico, sanitario e di integrazione delle preesistenze come da D.L. 29/10/99 n°490 art.34.
• Regolamentazione delle nuove opere edili da inserire in armonia con il contesto storico.
• Definizione di un Piano del Colore al fine di ottenere un coordinamento cromatico del costruito storico con quello più recente e regolamentare il trattamento degli elementi di finitura.
• Incentivazione della pratica dell’architettura bioecologica negli interventi di recupero e di nuova costruzione promovendo l'utilizzo di materiali e tecniche costruttive di "tipo naturale" nel rispetto ambientale con l'intento di limitare l'uso di prodotti di sintesi poco adatti all'edificato antico e con il fine di privilegiare l’adozione di misure atte al contenimento dei consumi energetici.
• Definizione di linee guida generali su insegne, cartellonistica, tende esterne, targhe, recinzioni ed altri elementi che concorrono alla definizione dell'ambiente urbano.
• Proposizione di incentivi di tipo burocratico, economico per promuovere e facilitare le opere di recupero dell'ambiente urbano.
CAPO I Aspetti Generali
Art. 1 – Contenuti generali Il presente Piano, che integra le normative già vigenti sul territorio,
• organizza e stabilisce norme e procedure da seguire per tutti gli interventi edili di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che riguardino l’aspetto esterno degli edifici e l'ambiente urbano nella porzione di territorio del Comune di Cesate definito Centro Storico;
• organizza e stabilisce inoltre norme e procedure da seguire che riguardano le opere che concorrono a determinare la qualità del decoro urbano anche per gli eventuali edifici di nuova formazione;
• promuove delle iniziative che offrono agevolazioni ai cittadini sia sul piano burocratico sia su quello economico oltre che su quello operativo, per incentivare il restauro delle facciate degli edifici del centro storico secondo i criteri espressi dal piano in oggetto; -vedi ALLEGATO A
• promuove inoltre incentivi ai quali il privato può accedere qualora applichi al progetto, sia di ricostruzione sia di nuova costruzione all’interno del Centro storico, le regole essenziali della bioedilizia, in un’ottica di sperimentazione e di riqualificazione degli spazi urbani e aperti in genere. –vedi ALLEGATI B e C
• Al fine di incentivare una elevata qualità costruttiva e urbanistica su tutto il territorio comunale, le opportunità espresse nell’ALLEGATO C sono estese per ogni costruzione che venga realizzata secondo i dettami della bioedilizia.
Nel presente testo si utilizzano le seguenti abbreviazioni:
N.T.A. – Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore
R.E. – Regolamento Edilizio
Sul. – Superficie utile lorda
C.E. – Commissione Edilizia
Art 2 - Documentazione del Piano Compongono il presente Piano e ne fanno parte integrante, i seguenti elaborati:
a - relazione sullo stato di fatto delle condizioni attuali corredata di foto
b - planimetria del centro storico oggetto del Piano, con ubicazione e classificazione di edifici di particolare rilevanza, classificati come: “A,B,C,D,E”.
c - abaco degli elementi architettonici caratterizzanti da salvaguardare costituito da foto e descrizioni
d - cartella colori delle preesistenze cromatiche e tinte di progetto di intonaci e fondi
e - cartella colori delle preesistenze cromatiche e tinte di progetto di legni e ferri
f - norme di attuazione
g - allegati A – B – C alle norme di attuazione contenenti incentivi e regole per interventi bioedili.
omissis
le norme contenute in detto PIANO DEL DECORO sono state solo in parte inserite a integrazione del Regolamento Edilizio e delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG
Gruppo A.P.E. coordinamento arch. M.Cristina Cippone
progetto:
arch. M.Cristina Cippone
arch. R. Simonelli
arch. I. Romanello
designer M. Russo
glossario: bioedilizia