Giardino ZEN
Lugano
2011
Committente: privato
Proposta Giardino orientale da realizzare sul terrazzo dell’abitazione sita in LUGANO relazione di progetto di massima
Analisi del contesto
Il giardino va insediato su una copertura piana che, viste le buone condizioni degli elementi architettonici perimetrali e del prato esistente fa supporre adeguati impermeabilizzazione e isolamento come pure adeguati drenaggio, scarico e irrigazione.
Il terrazzo si apre completamente a ovest sullo scenario del lago di Lugano, la balaustra trasparente assolve egregiamente alla sicurezza degli abitanti senza disturbare la vista del panorama.
Si avverte la rigidità dei limiti perimetrali del terrazzo e della pavimentazione, coerenti del resto con l’architettura dell’edificio. In particolare si legge la copertura rifinita in modo “affilato” che si protende sul terrazzo e la forma ad angolo acuto del prato verso nord. A sud la proprietà confina con altra unità immobiliare che si presenta con volume compatto e grigio; l’effetto è mitigato dalla fila di bambù piantati allo scopo.
Il giardino resta esposto a ovest per cui il volume dell’appartamento proietta la sua ombra durante parte della mattinata anche nella stagione estiva.
Lettura formale/energetica del contesto
La posizione è elevata, l’ampio panorama risulta particolarmente piacevole ed equilibrato.
Verso sud-ovest è dominato dalla montagna “conica” che caratterizza il paesaggio con una decisa valenza energetica “fuoco” Yang. A questo si contrappone, ma in modo armonico, il lago, di evidente valenza “acqua” yin.
L’estensione della città aggiunge al quadro l’elemento “terra”. L’elemento “legno” è presente sotto forma di alberi e vegetazione e funge da mediatore e legante dell’insieme.
I rilievi collinari dalle linee arrotondate, di valenza “metallo”, fanno da sfondo alla vista e completano la presenza dei cinque elementi metafisici rendendo il tutto particolarmente armonico tale da non richiedere alcuna particolare azione di compensazione o “riequilibrio” nella progettazione.
Si nota, ma solamente da alcune postazioni, la presenza di un certo ingombro di una costruzione che emerge dall’edificato sottostante e che potrebbe essere conveniente schermare in parte.
Contenuti progettuali • Armonia della composizione e inserimento nel contesto architettonico.
• Rispetto delle viste panoramiche e continuità visiva, mitigazione della rigidità del limite perimetrale.
• Contenuto simbolico e culturale.
• Impatto emotivo sulla persona.
• Scelta delle essenze
• Ridotta manutenzione generale
Descrizione delle proposte progettuali
La composizione vuole evocare l’ambiente naturale proponendo linee curve e sinuose con l’inserimento di vegetazione e pietre di varie dimensioni.
Gli elementi focali, che non possono mancare in un giardino orientale, sono “l’acqua e la montagna” nella loro accezione yin e yang. Nel contesto panoramico in cui ci troviamo, qui sopra descritto, la proposta diventa come una eco del panorama stesso, una sorta di risonanza…
L’acqua è raffigurata da un” ruscello” sinuoso che nasce dall’angolo nord (punto cardinale madre dell’acqua) da un gruppo di pietre (montagna) che appoggiano con discrezione in parte sul pavimento. E’ composto da ghiaia fine di un rosa delicato.
Nel mezzo campeggia il giardino zen che, da una parte, richiama l’immagine del lago sottostante e imprime un senso di espansione e di respiro; dall’altra parte, il vuoto che lo contraddistingue induce al silenzio e alla pace meditativa, scandita dalla regolare modanatura della ghiaia grigia.
Campeggiano nel giardino zen i simboli del maschile e del femminile che ricordano i padroni di casa: il contenitore d’acqua, tsukubai, yin, è la presenza femminile, e il masso, “di un certo peso”, è la presenza maschile. Questo emerge dal secondo centro, è ben interrato, in modo da esprimere forza e stabilità.
Lo tsukubai inoltre richiama alla ritualità sacra dell’abluzione prima della cerimonia del tè.
La ghiaia di colore bianco viene sconsigliata per evitare il riverbero solare.
Non sono stati inseriti elementi emergenti tali che poter disturbare la vista; viene comunque proposto di movimentare e ondulare per quanto possibile la superficie del terreno, per evitare l’effetto “tavolo da biliardo”.
Una proposta prevede l’appoggio di un contenimento in legno che consenta l‘espansione del verde senza soluzione di continuità sulla pavimentazione, in corrispondenza dell’angolo verso il pranzo, col duplice scopo di elevare in quel punto la quota e nascondere la linearità del perimetro.
Viene mantenuta la quinta di bambù a sud, la cui espansione dell’apparato radicale dovrà essere contenuta con idonei mezzi specialistici.
Si raccorda la parete verticale del deposito con pietre di maggiori dimensioni a cui vengono affiancate le uniche piante “educate” del giardino, es. azalee, buxus sempervirens.
Viene aggiunto qualche elemento come i segnapassi in pietra a suggerire un percorso ideale per giungere al parapetto.
L’estensione a verde è prevalentemente in Convallaria Japonica Nana che ha la caratteristica di non crescere mai oltre il suo limite di pochi centimetri. Se innaffiata, vive molto a lungo, può essere calpestata e, quando necessario, anche spazzata per esempio per la pulizia delle foglie del bambù.
Sono inserite porzioni di Isotoma. Questa specie ha la caratteristica di estendersi dolcemente appoggiandosi sul pavimento, ai bordi del terreno in cui cresce, in modo da coprire le linee rette dei bordi e del cordolo sotto il parapetto; si elimina così lo stacco visivo col panorama. Il suo è un verde chiaro e tenero che si alterna al verde più scuro della Convallaria. La Isotoma non va tagliata, ma è bene non calpestata.
Un’alternativa economica alla scelta delle essenze proposte è la varietà dei sedum, normalmente utilizzate nelle coperture piane e inclinate adibite a verde; anch’essa non richiede manutenzione particolare e inoltre una volta l’anno fiorisce in vari colori creando un piacevole effetto stagionale.
Il ponticello in legno costituisce l’elemento dinamico che sottolinea la presenza dello tsukubai, e invita ad avvicinarsi al giardino.
Nella soluzione alternativa viene proposto un piccolo gioco d’acqua con lo tsukubai che aggiunge il suono rilassante dell’acqua all’armonia visiva della composizione. Questo elemento non è particolarmente impegnativo sia per la realizzazione, sia per la manutenzione.